24 Febbraio 2021

Lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi


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Illustrissimo

Prof. Mario Draghi

Presidente del Consiglio

 

Le invio a nome mio personale e del Comitato bus turistici i più sentiti auguri per l’alto incarico che Le è stato conferito, a riconoscimento del suo altissimo profilo e valore di uomo delle istituzioni nazionali ed europee.

Desidero rappresentarLe la grave situazione in cui versa il comparto e le aspettative riguardo le scelte politiche ed economiche su cui si gioca il futuro di migliaia di imprese e dei loro lavoratori.

Il settore del trasporto collettivo con autobus − servizi pubblici non di linea (servizi di noleggio con conducente di cui alla legge 218/2013) e servizi pubblici di linea non sovvenzionati (autolinee di competenza ministeriale di cui al d.lgs. 285/2005 e autolinee di competenza regionale di cui al d.lgs. 422/1997) − che nel suo complesso conta 6.000 imprese, 25.000 posto di lavoro, 2,5 miliardi di fatturato annuo per il solo settore noleggio, è stato uno dei più fortemente colpiti dall’emergenza ancora in corso che ha determinato il blocco integrale delle attività, trattandosi di un settore connesso alla filiera del turismo, che è stato la prima a fermarsi e sarà l’ultimo a ripartire.

Il Comitato Bus turistici − aderente in Confimi Industria è sorto a marzo del 2020 per fronteggiare le problematiche derivanti dalla diffusione del virus Covid-19 e attualmente raggruppa oltre 200 imprese con provenienza capillare da ogni regione del Paese, 3.000 mezzi, di cui il 60% green, ed oltre 3.500 dipendenti, messe duramente in ginocchio dalla pandemia −

desidera evidenziarLe la necessità di interventi urgenti considerando la pesante perdita di fatturato subita, pari a oltre 2 miliardi di euro e la miriade di oneri economici ed amministrativi (canoni locazioni, Imu su immobili strumentali, oneri per la sicurezza, ecc).

Questo è tanto più urgente considerando che ad oggi i provvedimenti adottati per i ristori hanno gravi lacune perché non ricomprendono nel loro dispositivo tutti i bus turistici, che operano in base a due codici Ateco, il 49.39.09 e il 49.31.00. Anzi si sono determinate forti disparità di trattamento all’interno della stessa categoria ed un codice Ateco (49.31.00) è stato addirittura dimenticato, come per altro nel senso indicato dagli ordini del giorno approvati dalla Camera dei deputati 9/2828/16 e /89.

A questo si aggiunge l’attesa per il decreto ministeriale di attuazione del comma 650 dell’ultima legge di bilancio che stanzia risorse per contributi alle rate di finanziamento e leasing per i mezzi M2 e M3 acquistati negli anni precedenti la pandemia, che tarda ad essere emanato. Considerando che un bus turistico ha richiesto investimenti per 300/500 mila euro, confidiamo in una rapida adozione del suddetto da parte del ministero competente.

In vista del prossimo decreto “Ristori-quinquies”, Le alleghiamo una nota con le nostre proposte, idonee a sostenere effettivamente il comparto, con evidenziate le storture normative ed economiche che si rilevano dalle norme ad oggi emanate. (Allegato 1)

I bus turistici, trasportando passeggeri su strada, per alcuni aspetti sono connessialle competenze del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e per altro verso hanno stretti rapporti con il turismo e, di conseguenza con le iniziative che saranno affidate al nuovo Ministero del Turismo, essendo strettamente legati alla filiera del turismo quali “ruote” di questo rilevante e strategico comparto e, pertanto, auspichiamo una soluzione che ricomprenda il settore in una visione unitaria in grado di offrire il sostegno necessario, così come avvenuto per altre categorie produttive, per poter superare l’attuale crisi e prepararsi ad affrontare adeguatamente l’agguerrita competizione internazionale per il periodo post pandemico.

Con l’occasione vorrei anche soffermarmi sui contenuti del Piano di ripresa e resilienza, che come abbiamo sottolineato nelle audizioni parlamentari, purtroppo, rileviamo come il settore dei bus turistici sia escluso da ogni progetto futuro. Al contrario riteniamo che il trasporto turisticodebba inserirsi in una visione unitaria di offerta turistica, unitamente alla riqualificazione di territori, infrastrutture e strutture ricettive, anche perché il futuro ci chiamerà ad una concorrenza molto agguerrita nei sistemi di mobilità, sia sotto il profilo della sicurezza che in quello ambientale.

Al riguardo alleghiamo una nota con alcune nostre proposte per rendere il settore competitivo a livello internazionale, per creare posti di lavoro, per un trasporto turistico di eccellenza. (Allegato 2).

Siamo certi che sotto la Sua guida il Paese si avvierà verso un futuro di ripresa e di crescita ambientalmente sostenibile per le generazioni che verranno.

Distinti saluti.

Il Presidente Riccardo Verona

ALLEGATO 1

SINTESI DELLA SITUAZIONE DEL SETTORE DEI BUS TURISTICI E PRINCIPALI PROPOSTE

Il settore del trasporto collettivo con autobus rappresenta le attività di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente, (legge 218/2003); i servizi automobilistici interregionali di competenza statale (d.lgs. 285/2005); le imprese del trasporto pubblico locale (d.lgs. 422/1997); tutti operanti mediante in codici ATECO 49.39.09 e 49.31.00.

Un comparto di notevoli dimensioni, composto da circa 6mila imprese, 25mila lavoratori e circa 25mila mezzi a disposizione, per un fatturato annuo di oltre 2,5 miliardi limitatamente alla sezione noleggio, del quale l’80 per cento andato perduto nel 2020 (2 miliardi).

Il settore ha visto riconosciuti solo parziali e limitati contributi di ristoro a fronte delle ingenti perdite di fatturato causato dal blocco di fatto di ogni attività, legata alla filiera del turismo e degli eventi (fiere, congressi, spettacoli, ecc.), rappresentati da:

  1. il recupero parziale del fatturato del solo mese di aprile 2020 (circa 17 milioni di euro per l’80 per cento delle imprese codice ATECO 49.39.09) previsto nel decreto Ristori- bis;
  2. 20 milioni per mancati introiti previsti dal comma 649 della legge di bilancio per il 2021, ma solo per i bus di linee commerciali (operanti in base al d.lgs. 422/1997 e alla legge 285/2005), ovvero appena 1.700 autobus; nonché ulteriori 20 milioni a copertura di finanziamenti o leasing limitatamente alle aziende di cui al d.lgs. 285/2005.
  3. 50 milioni dal comma 650 della medesima legge per il ristoro delle rate di finanziamento o del canone di leasing per le imprese che hanno acquistato nuovi mezzi di categoria M2 e M3.

    Relativamente a questi ultimi due interventi, si è in attesa che vengano emanati e relativi decreti ministeriale di attuazione.

Al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, la vita delle imprese, i servizi offerti alla comunità – con una particolare attenzione al turismo – e la capacità di poter essere presenti in termini concorrenziali nel mercato europeo, soprattutto per agganciare la ripresa post Covid, si ritengono prioritarie le seguenti iniziative.

  1. Prevedere un ristoro effettivo delle ingenti perdite subite dalle imprese di bus turistici, che ammontano ad almeno 2 miliardi nel 2020: è necessario un rimborso economico del 25 per cento del fatturato, ovvero una previsione di spesa di 500 milioni.
  2. Superare la grave discriminante determinata dal comma 2 dell’articolo 6-bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, che estende i benefici dell’articolo 182 del decreto Rilancio alle sole imprese turistiche con autobus scoperti (codice ATECO 49.31.00, a cui sono stati riconosciuti 5 milioni per appena cento mezzi, afferenti quasi esclusivamente ad una sola impresa), lasciando esclusi sia i bus coperti che operano nel medesimo codice ATECO, sia le flotte coperte che operano in base al 49.39.09.
  3. Ricomprendere tutti i bus turistici, senza discriminanti o disparità, che operano in base alle norme e ai codici ATECO sopra citati, in un unico fondo: o allocato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (vd. comma 649 della legge di Bilancio 2021) oppure presso l’istituendo Ministero del Turismo (sull’esempio del comma 2, articolo 6-bis D.L. 137/2020).
  4. Nel comma 650 della legge di Bilancio 2021 è necessario far riferimento – oltre alle rate di finanziamento o al canone di leasing – anche a delle rate di ammortamento per le imprese che hanno acquistato nuovi mezzi di categoria M2 e M3, al fine di rendere il ristoro equo ed effettivamente accessibile, e posticipare il termine di sospensione (attualmente fissato al 30 giugno 2021) fino al 31 dicembre 2021, tenuto conto della corresponsione degli interessi. Su questo si attende quanto prima all’aggiornamento del decreto interministeriale di attuazione (di cui ai commi 113-117, articolo 1, legge 160/2019), i cui criteri siano di effettivo aiuto alle imprese.
  5. Esonero del pagamento IMU per l’anno 2021 per i capannoni e per gli immobili strumentali alle attività delle imprese, così come previsto per altri settori connessi alle attività turistiche.

    Ridurre e allineare l’imposizione delle accise sul gasolio commerciale usato come propellente per autoveicoli delle categorie M2 e M3 per il trasporto occasionale di passeggeri ai regimi di tassazione dei principali Stati europei, di molto inferiori rispetto a quelle stabilite dall’Italia (pari a 403,22 euro per ettolitro, più il 22% d’iva), ovvero alle categorie che hanno riconosciuto un rimborso pari a 214,18 per mille litri di prodotto (articolo 5, D.L. 452/2001).

ALLEGATO 2

LE PROPOSTE SUL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA

Il Next Generation UE rappresenta la più grande occasione, dalla ricostruzione dal secondo conflitto mondiale, che l’Italia e l’Europa hanno nel loro insieme, di coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale, riconversione delle imprese con ricerca, innovazione e tenuta sociale.

Abbiamo già sottoposto, in sede di audizione sulla proposta di Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, i suggerimenti del Comitato Bus Turistici, affinché il settore che rappresentiamo possa offrire il proprio contributo di esperienze, professionalità, know-how alla ripresa del Paese, evitando che possa rimanere escluso dal piano. Nel PNRR viene evidenziato il miglioramento del sistema turistico attraverso la sua modernizzazione con il potenziamento, tra l’altro, dei servizi turistici strategici per promuovere la capacità attrattiva del nostro bel Paese. Per questo sottoponiamo alcune priorità da adottare all’interno del Piano.

  1. Rinnovare e potenziare la flotta dei bus turistici: anche nel trasporto, le grandi agenzie di travelling premieranno i Paesi più̀ all’avanguardia in tema di sicurezza, comfort, mobilità green. Per questo i bus turistici devono essere integrati nei progetti del PNRR per il rinnovo e ammodernamento tecnologico dei Tpl, del trasporto merci, di scuolabus, di veicoli privati. Quando i paesi torneranno ad aprirsi, la concorrenza dei sistemi di trasporto nel turismo sarà̀ fortissima e vincerà̀ chi saprà̀ attrezzarsi e offrire servizi di eccellenza.
  2. Mobilità sostenibile e affiancamento del Trasporto Pubblico Locale. È auspicabile che una flotta di veicoli di bus turistici a breve raggio possa rientrare nel programma di rinnovo dei mezzi ibridi e/o elettrici delle PMI, a supporto del TPL in determinate percentuali per decongestionare il traffico urbano.
  3. Turismo di qualità e sostenibile. Al fine di promuovere maggiormente l’offerta turistica del nostro Paese, sarà utile promuovere partnership funzionali con gli enti locali e i consorzi turistici per raggiungere e valorizzare località, borghi, luoghi della cultura ed aree del Paese, sostenendo il rinnovo delle flotte con mezzi più piccoli e meno inquinanti.
  4. Investire nelle professionalità, avviando un programma di formazione specifica del lavoro di autista di bus turistici, prevedendo una patente ad hoc e una retribuzione adattata al giusto livello di preparazione conseguito dai giovani che vorranno intraprendere questo mestiere.