11 Ottobre 2024

AN.BTI Confcommercio a TTG Travel


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La manifestazione si chiude oggi alla Fiera di Rimini. Ricerca Confcommercio: “Italia competitiva ma deve fare di più per crescita, rischio climatico, trasporti e sostenibilità”. Convegno “Turismo Obiettivo 2035: momento della verità e nuove sfide. Clima, migrazioni e strategie di adattamento”, Sangalli: “dal turismo piccolo miracolo economico”.

Termina oggi alla Fiera di Rimini TTG Travel, la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale organizzata da Italian Exhibition Group.  Sono presenti oltre 2.700  espositori, più di mille buyer provenienti da 75 Paesi, 55 start-up  con le migliori innovazioni di settore

Confcommercio-Confturismo partecipa anche quest’anno con un proprio stand (lo 002), un’area espositiva di 90 metri quadri nella Hall di ingresso Sud, dotata di una sala meeting per approfondimenti tematici e piccoli convegni.

Ricerca Confcommercio: “Italia competitiva ma deve fare di più per crescita, rischio climatico, trasporti e sostenibilità”

In occasione del Ttg Confcommercio ha presentato una ricerca che, analizzando alcune variabili (crescita economica, sicurezza, cambiamento climatico, sostenibilità e  trasporti), prova a prevedere chi saranno i grandi competitor delle “migrazioni turistiche” da oggi al 2035. La premessa è che attualmente l’Italia si trova in una posizione competitiva ma che, per mantenerla, deve rafforzarsi. Il successo dipenderà soprattutto da come saprà adattarsi ai nuovi megatrend del turismo internazionale.

Nel 2023 l’Italia è salita dalla decima all’ottava posizione nel mondo per la spesa turistica all’estero (34,2 miliardi di dollari), con la Cina tornata al primo posto. I turisti più affezionati al nostro Paese sono i tedeschi (7,9 miliardi di spesa), seguiti dagli statunitensi  (6,5 miliardi) e dai britannici (circa 4,5 miliardi).

Fonte: Bankitalia

Per quanto riguarda invece l’incoming, nel 2023 l’Italia si è posizionata al quinto posto nel mondo con circa 56 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti che hanno conservato la loro leadership ormai pluridecennale (oltre 175 miliardi di dollari) e con la Spagna primo Paese europeo con una spesa di 92 miliardi di dollari. Da sottolineare a questo proposito la forte correlazione tra aumento del Pil e spesa turistica, soprattutto per i viaggi all’estero. Ne consegue che il nostro Paese dovrà adattarsi ai mutamenti su scala planetaria cercando di attrarre visitatori dai Paesi in più rapida crescita. Secondo il Fondo monetario internazionale bisogna guardare in primis verso l’India (entro il 2035 è prevista una crescita del 256%) e poi verso Indonesia, Cina, Turchia e Emirati Arabi (aumenti superiori al 100%). Gli Stati Uniti cresceranno del 40%, mentre Germania e Francia avranno aumenti limitati, appena superiori a Italia e Giappone.

La crescita della spesa turistica è legata anche allo sviluppo dei trasporti, che si trova di fronte ad una fase storicamente importante: la riduzione delle emissioni inquinanti. Il settore aereo, in particolare, è in forte crescita negli ultimi anni e una sempre maggiore collaborazione è necessaria per aumentare l’efficienza per i turisti e per ridurre le emissioni. Occorre puntare su un maggiore utilizzo del SAF (il carburante sostenibile), che tuttavia ha un rilevante impatto sui costi delle compagnie aeree e quindi sui biglietti, sul rinnovo della flotta dei vettori e su aeroporti ad impatto zero.

C’è poi ovviamente il problema del clima, che anche in Italia sta cambiando e con lui anche i turisti e i servizi che l’impresa turistica deve essere in grado di fornire per rimanere competitiva. Nelle destinazioni turistiche è dunque necessario mettere a sistema strategie di adattamento in grado di rendere vivibile al meglio l’esperienza di vacanza anche in condizioni climatiche sempre più esasperate. Il 35% dei turisti sarebbe disposto a pagare un costo maggiore pur di usufruire di servizi turistici che adottano comportamenti di sostenibilità ambientale e sette italiani su dieci, secondo un’indagine Confcommercio Swg, valutano positivamente la loro scelta di vacanza se trovano nei servizi turistici personale formato sui temi ambientali. Confcommercio accompagna le proprie imprese verso un percorso green con progetti concreti: Imprendigreen e Sentinelle del Mare, che puntano a qualificare imprese e associazioni che hanno investito nella sostenibilità, a far emergere le buone pratiche più innovative e a diffondere e replicare comportamenti sempre più “green”.

”L’Italia migliora le sue performance e il turismo si conferma una risorsa preziosa per creare ricchezza e nuova occupazione. Ma sulla sostenibilità si gioca il futuro di tutti. Le imprese stanno correndo per adeguare i propri standard, incontrando, peraltro, l’apprezzamento dei viaggiatori ma il governo le deve sostenere in questa fase di transizione”, è il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

Sangalli: “dal turismo piccolo miracolo economico”

Momento clou dei tre giorni di partecipazione alla rassegna  il  “Turismo Obiettivo 2035: momento della verità e nuove sfide. Clima, migrazioni e strategie di adattamento”, aperto dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

“Anche se stiamo attualmente vivendo una ‘età fragile’, in questi anni siamo riusciti a superare persino le previsioni economiche più ottimistiche grazie al ruolo cruciale del terziario di mercato e a quella che potremmo definire ‘eccezionalità italiana’”, ha esordito Sangalli sottolineando poi che “il nostro turismo, un settore strategico, spesso sottovalutato, in questi ultimi anni ha realizzato un piccolo miracolo economico”. I dati parlano chiaro, d’altronde: nel 2023 la bilancia turistica ha registrato un saldo netto di oltre 26 miliardi di euro, nei primi sette mesi del 2024 l’incremento è stato del 2% e nel trimestre estivo la spesa dei turisti stranieri ha sfiorato i 12 miliardi di euro solo per la ristorazione.

“È chiaro che il turismo sia una delle nostre carte vincenti, eppure – ha proseguito il presidente di Confcommercio – mancano politiche strutturali, adeguate e di lungo respiro, che tengano in considerazione anche la crescente interconnessione con i temi della sostenibilità”.  Ma a cambiare non è solo il clima: “sta cambiando il turismo globale: nuovi attori si stanno già affacciando sulla scena internazionale ed entro il 2035, dovremo confrontarci con competitor emergenti”. Di conseguenza, ha continuato Sangalli, “stanno cambiando anche i turisti e i servizi che l’impresa turistica deve essere in grado di fornire per rimanere competitiva”.

È un cambiamento che avviene seguendo tre nuovi assi che “potremmo definire con tre S: Sicurezza, Sostenibilità e Scelta”. La prima deriva dal fatto che “i viaggiatori cercano soluzioni che li facciano sentire in sicurezza, per quanto riguarda tanto il clima quanto la salute. Non a caso – ha detto ancora il presidente di Confcommercio – abbiamo chiamato uno dei nostri progetti più iconici in tema di sostenibilità e turismo ‘Sentinelle del Mare’, dove imprese e Confcommercio locali assumono un ruolo di tutela della sostenibilità delle spiagge italiane per aumentare l’attrattività delle destinazioni”. Quanto alla Sostenibilità, è evidente che “le imprese del turismo, piccole o grandi, sono inevitabilmente legate al territorio nel quale sono inserite. E senza tutela e conservazione del paesaggio, dei beni naturali e culturali, ogni impresa è destinata ad un orizzonte di breve periodo e a margini che si riducono attraendo un tipo di turismo sempre più dequalificato”. La sostenibilità, insomma, “è un’occasione di innovazione, e quindi di competitività e produttività e può innescare processi trasformativi non solo dell’ambiente ma anche dell’impresa stessa, rendendola più attrattiva ed efficiente”. A tal proposito Sangalli ha ricordato che la Confederazione in questi anni ha realizzato “Imprendigreen”, un percorso di formazione per le imprese, che termina con un riconoscimento dell’impegno profuso in collaborazione con l’Università Sant’Anna di Pisa.

L’ultimo asse citato da Sangalli è la Scelta“scelte imprenditoriali in direzione dell’attenzione all’ambiente sono un criterio di scelta della destinazione turistica”. In sostanza, comunque, “non si tratta di compiere sacrifici o scelte radicali, ma di accompagnare un cambiamento di mentalità che coinvolga imprese, destinazioni e cittadini. Da parte mia e di Confcommercio – ha concluso Sangalli – non c’è dubbio: noi scegliamo la speranza consapevole. Noi scegliamo la sostenibilità, ma che sia in grado di produrre vero valore, per le persone, per il turismo, per il nostro Paese”.


A seguire si è parlato di come il turismo si sta preparando alla sfida della sostenibilità, del grado di consapevolezza delle imprese, degli strumenti a disposizione per reagire agli scenari in mutamento e delle esperienze positive che emergono dai territori e dalle istituzioni locali. Tre gli interventi dal palco: Andrea Giuricin, economista, professore associato all’Università Bicocca di Milano (“per attutire l’impatto dei trasporti sujll’ambiente l’intermodalità è una soluzione”)Nora Annesi, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (“la sostenibilità è un’opportunità ma soprattutto un obiettivo etico. Imprendigreen sta funzionando, aumentano le imprese aderenti”); Flavia Coccia, destination manager e vicepresidente Assidema (“la sostenibilità è un’occasione di posizionamento di mercato e per aprire nuovi mercati. Stiamo cercando di modificare Sentinelle del Mare perché c’è interesse di imprese e clienti a farlo diventare un prodotto turistico vero e proprio”).

L’evento si è concluso con una tavola rotonda cui hanno partecipato Daniele Gatti, amministratore delegato di Holiday Family Village di Porto Sant’Elpidio; Mattia Munerotto, assessore al Turismo, sport, commercio, attività produttive e politiche giovanili di Caorle; Emanuele Smimmo, titolare de “Il Pescatorio” di Roma; Irene Zambusi di Federalberghi Caorle. Giovanni Acampora, componente di Giunta Confcommercio-Imprese per l’Italia, Incaricato per la Transizione Ecologica e la Sostenibilità, ha concluso i lavori sottolineando che“le iniziative che Confcommercio ha messo in campo hanno già un primo risultato: clienti e turisti aprrezzano ciò che viene fatto in nome della sostenibilità”.

Inaugurazione con il ministro Santanchè

L’edizione 2024 del Ttg è stata aperta dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che nel corso della cerimonia di inaugurazione – oltre che della questione balneari– ha parlato dell’andamento del comparto turistico in Italia: “cominciamo a avere dei dati sull’anno 2024 e questi dati, ancora da prendere con cautela, evidenziano un +2%. Questo è molto importante perché ricordo che il 2023 è stato un anno record per il turismo. Però adesso dobbiamo lavorare per cambiare un po’ il paradigma. Noi siamo una nazione di qualità e non di quantità, per cui è importante non quanti turisti vengono nella nostra nazione ma quante risorse lasciano alle comunità e sul territorio. Per far questo dobbiamo vincere la sfida sui servizi”.

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha da parte sua parlato di intelligenza artificiale, evidenziando che “è come una macchina di Formula 1: la devi saper guidare. Siamo molto in ritardo rispetto a quello che sta succedendo in giro per il mondo, ma siccome noi non intendiamo svendere il nostro prodotto turistico come stiamo facendo in altri settori e siamo gelosi dell’italianità del nostro prodotto, dobbiamo quindi formare delle persone in grado di guidare queste macchine. Non abbiamo nessuna intenzione di dare le chiavi dei nostri alberghi a grandi gruppi internazionali che hanno investito già nell’intelligenza artificiale e quindi guidano il mercato. L’Italia continua a sfornare aspiranti avvocati che vanno in cerca di lavoro, ma invece quello che dico ai giovani è cerchiamo di fare una formazione impostata su questi settori. Quando cerchiamo qualcuno che sia in grado di aiutarci nella digitalizzazione e nell’intelligenza artificiale, non li troviamo”.

Per il presidente della Federazione Turismo Organizzato aderente a ConfcommercioFranco Gattinoni, infine, gli operatori del turismo italiano si “confrontano con una burocrazia enorme, tipicamente italiana, tipicamente europea, e che cosa succede? Che abbiamo dall’altra parte piattaforme straniere che possono correre più veloce. Dobbiamo quindi stare attenti ad avere le stesse regole, altrimenti corriamo un rischio”. “Ci sono realtà – ha aggiunto – che non hanno obblighi: le piattaforme straniere pagano di tasse un decimo di quello che pagano quelle italiane, dobbiamo dircelo. O compagnie aeree che a volte vogliono fare un po’ di tutto, che non hanno fondi di garanzia…”. Gattinoni ha chiesto quindi “supporto politico per arrivare alla parità di regole. Lancio un warning che spero sia colto: investiamo, facciamo ma fermiamoci un attimo a capire come aiutare il turismo organizzato, che ha un grande valore”.

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